Perché insegnare il backgammon ai bambini è più utile degli scacchi

Da decenni gli scacchi sono considerati il gioco “intelligente” per eccellenza: un campo di battaglia mentale dove logica e strategia dominano sovrane. Tuttavia, quando si parla di educazione dei bambini, pochi si accorgono che esiste un gioco altrettanto profondo – e sotto molti aspetti più formativo – che dovrebbe avere un ruolo centrale nella crescita cognitiva dei più piccoli: il backgammon.

In un mondo che cambia rapidamente, nel quale imprevisti e incertezze sono la norma, il backgammon offre un modello più realistico e pedagogicamente potente rispetto agli scacchi. Ecco perché.


1. Il valore educativo dell’incertezza

Gli scacchi sono un sistema chiuso: nessuna variabile esterna, nessuna sorpresa, nessun colpo di fortuna.
Il backgammon, invece, introduce la casualità controllata attraverso i dadi.

Per un bambino, questo elemento ha un enorme valore:

  • Insegna a gestire la frustrazione: a volte si gioca bene ma i dadi non aiutano; è una lezione sulla resilienza.
  • Insegna a sfruttare le opportunità: quando arriva la combinazione giusta, bisogna saperla trasformare in vantaggio.
  • Insegna a distinguere ciò che dipende da noi da ciò che non dipende da noi, una delle competenze psicologiche più importanti della vita.

La vita reale non è un gioco deterministico. In questo senso, il backgammon è un modello più autentico del mondo.


2. Decisioni veloci con informazioni incomplete

Negli scacchi si vede tutto: ogni pezzo è in chiaro, ogni minaccia è visibile, ogni piano può essere calcolato con anticipo.
Nel backgammon, invece, nessuno può prevedere il futuro con certezza.

Il bambino impara così a:

  • prendere decisioni rapide, pur basandosi su scenari probabilistici;
  • valutare i rischi: a volte è saggio chiudersi, altre volte bisogna osare;
  • accettare l’impossibilità del controllo totale.

Queste sono competenze che non solo migliorano il pensiero pratico, ma costruiscono una mentalità flessibile e adattiva.


3. Meritocrazia sì, ma imperfetta

Gli scacchi insegnano che, con abbastanza studio, si può dominare completamente il gioco.
Il backgammon insegna qualcosa di più sottile: la meritocrazia esiste, ma convive con fattori esterni che sfuggono al nostro dominio.

Questa è una visione più vicina al funzionamento del mondo:

  • ci sono condizioni favorevoli e condizioni avverse;
  • si parte a volte in vantaggio, a volte in svantaggio;
  • la gestione dell’ingiustizia è parte dell’apprendimento.

Il bambino comprende che la bravura conta, ma non tutto. L’arroganza si riduce, l’umiltà cresce.


4. Migliora la matematica naturale e l’intuizione probabilistica

Il backgammon è un laboratorio di probabilità:

  • “Cosa è più probabile che esca al prossimo tiro?”
  • “Quanti punti rischio lasciando questa pedina scoperta?”
  • “Qual è la percentuale che l’avversario mi colpisca?”

Senza neppure accorgersene, il bambino sviluppa:

  • pensiero probabilistico,
  • calcolo mentale,
  • intuizione statistica,
  • previsione a breve termine.

Negli scacchi, invece, la matematica è quasi assente: il gioco è puramente combinatorio e mnemonico.


5. Partite rapide, apprendimento continuo

Le partite di backgammon durano pochi minuti, il che significa:

  • molti cicli di apprendimento in poco tempo;
  • tanti errori da elaborare e correggere;
  • più possibilità per i bambini di restare concentrati.

Gli scacchi, soprattutto a livelli intermedi, richiedono tempi lunghi, spesso incompatibili con l’attenzione naturale dei piccoli.


6. Un gioco competitivo ma non schiacciante

Negli scacchi, un giocatore forte batte sistematicamente un principiante, e spesso in modo umiliante.

Nel backgammon, invece:

  • anche il principiante può vincere una partita;
  • la componente di fortuna mantiene viva la motivazione;
  • la competizione rimane sana e non frustrante.

Questo rende il backgammon perfetto per giocare tra adulti e bambini senza sbilanciamenti paralizzanti.


7. Un allenamento per la vita adulta

In sintesi, il backgammon prepara i bambini a un mondo dove:

  • non puoi controllare tutto,
  • devi saper reagire agli imprevisti,
  • devi prendere decisioni rapide,
  • devi essere bravo senza mai credere di essere onnipotente.

I bambini crescono più equilibrati, più capaci di gestire emozioni, più abili nel valutare scenari incerti.

Gli scacchi rimangono un grande gioco, ricco di bellezza e profondità. Ma il backgammon insegna qualcosa di più vasto e più utile: come muoversi dentro l’incertezza, senza perdere lucidità né speranza.

Ed è esattamente lì che si forma la vera intelligenza.